– Pace a questa casa e a quanti vi abitano.
Deposto il Santissimo sulla mensa, si adora insieme con i presenti:
– O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l’anima nostra è colmata di grazia, e ci è dato il pegno della gloria futura.
– Fratelli e sorelle, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo il perdono del Signore per esser degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo.
Si fa una breve pausa di silenzio.
– Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
– Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.
Gv 6, 51
– Dice il Signore: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo.
– E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera, che Gesù Cristo nostro Signore ci ha insegnato.
Padre nostro…
l ministro fa l’ostensione del santissimo Sacramento dicendo:
– Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.
L’infermo e gli altri che desiderano comunicarsi, dicono:
– O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.
Il ministro si accosta all’infermo e gli presenta il Sacramento, dicendo:
– Il corpo di Cristo.
L’infermo risponde:
– Amen.
– Preghiamo. Signore, Padre santo, la comunione al Corpo [Sangue] del tuo Figlio protegga e conforti questo nostro fratello, gli rechi sollievo nel corpo e nello spirito e sia per lui pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
– Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna. Amen.