È calata la notte

È calata la notte, Signore Gesù;

e il buio s’insinua,

minaccioso,

nei più intimi anfratti dei nostri animi.

È calata la notte,

coronata di spine;

e dal suo fianco squarciato,

le tenebre fendono

come lancia appuntita

i costati dell’umanità.

È calata la notte

nelle esclissi della fede;

e i flebili lucignoli dell’amore

sono smorzati dai venti impetuosi

di inimicizie e rancori.

È calata la notte…

perché quando il Sole è strappato al cielo,

non rimane che buio,

e lo smarrimento ricopre,

come vello di rugiada,

i “calvari” della storia.

Senza la tua presenza, Signore Gesù,

è notte…

nei ricordi nostalgici di affetti perduti;

nei talami spogli di famiglie in crisi;

nei sogni uccisi di amori violati;

nel futuro sequestrato a bambini maltrattati;

nelle lacrime silenti di genitori preoccupati;

nelle dimore solitarie di anziani abbandonati;

negli sguardi dispersi di occhi disperati;

nelle bende putrescenti di corpi piagati;

nelle mani tese di poveri affamati;

nelle valigie vuote dei tanti immigrati.

Ti presentiamo, o Signore,

tutte queste notti.

E con esse ogni altra tenebra

che oscura,

nei cuori,

i fiochi barlumi d’incerte speranze.

Le deponiamo ai piedi della tua santa Croce

come tanti fragili vasi d’argilla.

Riversa in essi il sangue e l’acqua della tua Risurrezione,

e ungi con il balsamo della fede

i nostri “getsemani”.

Tu, che nel momento più oscuro di questo mesto giorno

consegni il tuo spirito nelle mani del Padre,

e trovi vita in Lui,

insegnaci a confidare nell’amore di Dio

quando siamo aggrediti dallo scoramento

e tentati dalla delusione.

Rischiara

con la luce prepotente della tua Pasqua

i nostri passi notturni,

avidi di gioia, serenità,

pace, bene e amore.

Perché solo l’amore risorge,

illumina i volti,

riscalda i cuori,

rende pellegrini di speranza.

Amen.

(Don Michele Fontana, Venerdì Santo 2025)

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