Secondo i verbali delle visite pastorali, a Gagliano già nella prima metà del 1600 esisteva una chiesetta rurale subito fuori il borgo: “la chiesa di S. Maria della Pietà, chiamata de fora Casale, che con la sua prebenda è pertinenza del seminario di Catanzaro”.
Il rettore dell’epoca era don Barnaba Pumarello; un cognome che ancora oggi persiste nella toponomastica di una frazione della parte alta del paese.
È curioso notare che in ogni visita la chiesa si presentava senza porte, tanto che i vescovi davano ogni volta ordine di chiuderle.
La cappella era “chiamata” de fora casale dalla gente del luogo. “Fora” nel dialetto catanzarese indica un posto “al di fuori” ma nello stesso tempo prossimo, vicino (Vedi, ad esempio, “fareporti”). L’appellativo “de fora Casale” attesterebbe, pertanto, che la chiesa si trovava fuori dal borgo allora abitato, e nello stesso tempo non molto distante.
Gagliano nel ‘600 era molto più piccolo rispetto ad ora, e ancora non si estendeva lungo l’attuale corso (Via De Seta). La chiesa di Santa Maria della Pietà doveva trovarsi quindi in zona rurale, subito fuori dal borgo, in un tratto che va dall’attuale Piazza a Guttelli. Proprio in quella zona insiste tutt’oggi una chiesetta di proprietà privata, fagocitata dalle abitazioni che nel frattempo sono state edificate.
È sorprendente rilevare che al suo interno sono presenti brani pittorici che richiamano la Pietà; soprattutto il dipinto murario del paliotto dell’altare e il quadro esposto sopra lo stesso altare. Mentre il quadro è visibilmente di epoca recente, il paliotto potrebbe risalire al XVII secolo, o forse anche prima.
All’interno del piccolo tempietto, oltre a una serie di quadri e statuette di recente fattura, sono da apprezzare un affresco sulla parete laterale destra raffigurante san Vincenzo Ferrer secondo l’iconografia classica: abito domenicano, indice della mano rivolto verso il cielo, giglio sulla mano sinistra e ali (il santo era definito l’Angelo dell’Apocalisse).
Un altro affresco si può ammirare sulla volta, e raffigura Dio Padre, con le braccia aperte e un triangolo dietro il capo; con lo Spirito Santo a forma di colomba, che spiega le ali davanti a lui.




