Il Vangelo di questa domenica riporta l’esperienza di Gesù ospite in casa di due sorelle.
“Maria, seduta ai suoi piedi, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora… disse: «Signore, … Dille che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore»“.
Secondo il testo del brano, Maria non ascolta propriamente Gesù, ma ascolta “la sua parola”.
Questa precisazione non è una semplice sottigliezza letteraria. I lettori a cui è rivolto il Vangelo (e tra essi anche noi) , infatti, non possono più accogliere Gesù in persona sotto il tetto di casa o ascoltarlo dalla sua viva voce. Ciò però non vieta loro di fare la stessa esperienza di Maria: ascoltare “la sua parola”, che ci raggiunge dalle pagine del Vangelo.
Maria e Marta rappresentano le due ali di ogni esperienza cristiana: il servizio al Signore (negli altri), e l’ascolto della sua parola. Se una delle due ali è tarpata, nessuna iniziativa di fede può prendere il volo.
Commento al Vangelo della XVI domenica del tempo ordinario da parte del parroco, don Michele Fontana.
Anno dopo anno ascoltiamo questo brano del vangelo ma noi in questi anni ne abbiamo mai fatto tesoro? No, perché somigliano di più a Marta presi troppo dalla mondanità, trascurando così il suo messaggio.
Purtroppo noi vorremmo che Dio ascoltasse noi , infatti noi preghiamo quasi sempre per chiedere qualcosa che ci interessa forse o soprattutto materiale, invece l’ascolto di cui parla Gesù è per avere la vita eterna.
Preghiamo perché questo brano ci aiuti a capire
la parola di Dio.